Desiderio, educazione alla sessualità – II superiore Lioy

Uno dei bisogni fondamentali di ogni individuo è quello di affetto e relazione. L’esistenza dell’uomo è caratterizzata dalla ricerca di relazioni significative in cui esprimere l’affettività. La sessualità è l’esperienza umana entro cui è possibile esprimere emozioni, sentimenti e stati d’animo, comunicazione, scambio e coinvolgimento. Dare e trasmettere piacere presuppone la capacità di saper comunicare attraverso il corpo, ascoltando i desideri dell’altro e sapendo trasmettere i propri.

Un incontro di due ore per ogni classe seconda del liceo Lioy di Vicenza, per confrontarci sul tema e condividere informazioni corrette riguardo la sessualità. Il programma è stato finanziato dal comitato genitori della scuola che ha fortemente creduto in questo progetto. Uno speciale ringraziamento a Sandra Rossato del comitato che molte volte si è incontrata con me per ideare la progettazione.
L’insegnante di riferimento è stata la docente di scienze Lucia Zamberlan, attenta e presente.

Educazione all’affettività – Primarie Caldogno

Dopo una prima serata di incontro e presentazione con genitori e insegnanti il venerdì 8 febbraio 2019 a Villa Caldogno sono partiti gli incontri di programmazione con le insegnanti e poi nelle classi quinte delle scuole di Rettorgole e Caldogno.

In ogni classe sono andata a fare 3 incontri, per due ore ciascuno. Le classi erano belle, molto diverse tra loro: classi semplici, classi complesse, classi numerose, classi piccoline, classi multietniche, classi con disabilità, classi di domande, classi di riflessioni, classi di risate, classi di sorrisi…

La verifica finale con le insegnanti ci ha lasciato molte riflessioni positive e propositive per gli anni che seguiranno.

 

Pari&Dispari – IV superiore Scotton

Quarto anno di rinnovo del progetto! Evviva! 🙂

Diciottenni che si interrogano sulla violenza di genere, classi di criticità educativa.

Si tratta di una delle più belle attività professionali che porto avanti, un progetto di prevenzione contro la violenza di genere per le otto classi IV della scuola Scotton di Breganze.

Il progetto rientra tra le azioni di sensibilizzazione e prevenzione del più ampio progetto nato dalla collaborazione tra Villa Savardo e il Comune di Breganze finanziato dalla Regione Veneto per i Centri Antiviolenza, Case Rifugio e Case di secondo livello (Villa Savardo, appunto).

Il progetto contro la violenza, parte ufficilamente proprio nei giorni successivi alla Giornata Internazionale contro la Violenza di Genere (25 novembre) sotto la guida della prof.ssa Anguzza.

 

Dalla verifica dello scorso anno:

Se il primo anno di realizzazione di progetto mi aveva caratterizzata una iniziale diffidenza sulla capacità di classi monosessuate di interrogarsi sul tema, per poi riscontrare una grande capacità critica e di acume coscienzioso nell’affrontare il tema della violenza tra i generi, anche quest’anno le classi non sono state da meno. Non trattandosi di lezioni frontali, ma di attività che facevano emergere i vissuti degli alunni per permettere loro un confronto attivo, è possibile dire che ho spesso incontrato classi mature e pronte al dialogo, alcune di queste notevolmente interessate e preparate, altre più ancorate ai temi del pregiudizio interiorizzato e mai confrontato con gli altri. Chiaramente ci sono stati alunni che, per temperamento e personalità, hanno vissuto più passivamente le proposte di confronto, ma nessuno si è rifiutato di dire la propria opinione quando richiesta, e tutti sono stati coinvolti nelle attività (se non in caso di disabilità intellettiva e/o fisica). È anche vero che in più di una occasione le attività e il dialogo instaurato nelle classi ha permesso di affrontare esperienze e situazioni personali, confrontandosi non solo con me ma anche tra di loro.

Progetto accoglienza – I superiore Canova

Un progetto per prevenire i fenomeni di bullismo ed attenuare lo smarrimento iniziale degli studenti delle classi prime dell’istituto vicentino “Antonio Canova“.

I progetti sul bullismo sono normalmente fuffa. E’ solo la tendenza educativa del momento, ci sono i finanziamenti, nessuno sa quali dati monitorare, è un po’ tutto fatto per far star buoni i genitori.

Ma questo è diverso, e sono lieta di aver potuto contribuire come una delle competenze esterne. Mira alle competenze e alla prevenzione. Punta alla gioia della condivisione.

Ho partecipato solo alla prima parte dell’accompagnamento della formazione dei tutor d’aula, ovvero i venti ragazzi più grandi che si sono resi disponibili per fare da ponte con i novellini della scuola. Abbiamo lavorato un’intera mattina di settembre sulla conoscenza reciproca e sulla costruzione di un gruppo con obiettivi condivisi.

La giornata era pazzesca, il cielo era incredibilmente terso e si vedevano le montagne vicinissime dalla location scelta dalle insegnanti Paola Zigiotto e Luisa Matera: Montemezzo, la collina sopra a Sovizzo.

Un bel modo per riapprocciarsi alla scuola.

progetto accoglienza classi prime: Canova a Vicenza

Affettività e desiderio – II e III superiore Rolando da Piazzola

C’è una scuola che per un paio d’anni non ha avuto nessuna formazione riguardo la salute sessuale. Le cose sono rimaste un po’ lì, in placida attesa che qualcuno le scuotesse. Quest’anno la prof.ssa Caterina Corradin ha deciso di assumersene le responsabilità e far partire un progetto, coinvolgendomi.

Ecco quindi che 14 classi dell’istituto Rolando da Piazzola hanno visto un progetto turbine chiamato “Affettività e desiderio“, carico ed animato, che facesse riflettere in un paio d’ore a proposito dell’essere e del ben-essere.

Una particolare attenzione quindi è stata posta nell’attuale esigenza di conciliare la necessità sociale del ruolo supplementare di chiamare una professionista esterna “orientata ai problemi” con le istanze di pertinenza, efficacia, accessibilità e attrattività che sono invece richieste dai minori. Ovvero il progetto deve essere significativo, deve fare la differenza nonostante il poco tempo a disposizione: non si cerca allora di tappare i buchi contattando con allarmismo un “esperto esterno”, ma si creano delle dinamiche interessanti all’interno delle classi stesse che facciano emergere le corrette informazioni e i pensieri che funzionano. Sono gli alunni stessi che durante le attività sollevano le domande a loro interessanti e cercano le risposte.
Essere una fiera adulta, in mezzo ad un branco giovane.

Ci sono state classi frizzanti e classi mansuete, alunni sorprendenti, confessioni da corridoio, email con domande notturne, infiltrati curiosi di vedere cosa succede (ciao Elia!), caffè sospesi al bar, risate multiple, occhietti furbi, disegnetti ovunque, cori da stadio… non è mancato nulla: pertinente, efficace, accessibile, attrattivo.

Illustrazioni di Eleonora Arosio.